Affrontiamo le sfide con innovazione e sviluppo
Gli indirizzi del Parlamento Europeo in merito alla gestione dei rifiuti e di recupero del territorio impongono una logica gerarchica che va dal riutilizzo allo smaltimento passando per il recupero, coerentemente con il principio di economia circolare. In quest’ambito le direttive emesse e costantemente aggiornate dall’UE riportano i requisiti da rispettare per avere una compliance normativa.
E’ convinzione del nostro gruppo che non sia sufficiente il semplice rispetto delle norme per garantire un concreto contributo al miglioramento delle performance ambientali.
In quest’ottica il Gruppo è costantemente impegnato in attività di ricerca ed innovazione che possano essere applicate nei diversi settori in cui operiamo. Dobbiamo essere in grado di anticiparne gli obiettivi, forzandoli per essere sempre quel passo pronto in avanti, non rincorrendo il semplice rispetto della norma e diventando al contempo un riferimento di mercato.
Come lo siamo, ad esempio, riuscendo a portare l'impianto di Rea Dalmine ad una riduzione di emissioni che va dal 60% al 95% rispetto ai limiti di legge. Questo termovalorizzatore, a oggi uno degli impianti di trattamento termico dei rifiuti con le emissioni più basse d'Europa, collabora con le più importanti Università italiane nella ricerca e nello sviluppo, al fine di puntare al maggior rendimento energetico minimizzando al contempo lo spreco dell'energia contenuta nei rifiuti.[1]
Altro esempio di innovazione tecnologica è la prossima realizzazione di un impianto di trigenerazione sulla piattaforma di Orbassano, che garantirà contemporaneamente l’autosufficienza energetica e un miglioramento delle performance dell’impianto di trattamento delle acque reflue.
Così come avviene attraverso la ricerca applicata al settore delle bonifiche dei terreni con l’utilizzo d’impianti mobili come il Soil Washing, già utilizzati dal nostro gruppo in una delle più importanti bonifiche a livello nazionale, che permettono un recupero di materiali riutilizzabili fino al 70 % dei volumi di terreno scavato, che altrimenti sarebbero da conferirsi in discarica, ed il loro riutilizzo nel sito di bonifica con conseguente salvaguardia delle risorse naturali provenienti da cave.
In parallelo a quanto sopra, frutto di oltre dieci anni di ricerca applicata, stiamo sviluppando, in collaborazione con enti di ricerca e universitari, tecnologie che prevedono la possibilità di recupero di materiali o la produzione di combustibili da rifiuti o utilizzabili in interventi di bonifica evitando l’asportazione dei terreni con evidenti benefici in termini di utilizzo di risorse naturali.
Riteniamo che lo sforzo di ricerca ed applicazione di performance migliorative rispetto ai limiti normativi debba essere accompagnato da una costante informazione sul ciclo di gestione dei rifiuti che permetta di comprendere che gli impianti possono essere integrati nel settore industriale della produzione senza demonizzazione da parte dell’opinione pubblica e che, ai vari livelli dal governo centrale al governo locale, il percorso debba essere costantemente aggiornato attraverso un confronto costruttivo con le imprese che operano nel settore ambientale.
Un altro tema che vorrei sottolineare è quello della necessità di operare in un regime normativo chiaro e prospettico. Tale, cioè, da permettere la pianificazione degli interventi di recupero del territorio, con una visione strategica in grado di consentire la valorizzazione delle aree inquinate attraverso strumenti urbanistici ad hoc ed eventuali agevolazioni fiscali. Il tutto per consentire il recupero di aree che altrimenti resterebbero degradate, soprattutto nel tessuto urbano, e sottratte alla collettività.
In sintesi ritengo che il percorso di ricerca e applicazione di nuove tecnologie, fondamentale per la garanzia di un sempre miglior rapporto fra collettività ed ambiente, debba essere supportato da un percorso di comunicazione che veda, ognuno con il proprio ruolo, confrontarsi amministrazioni ed impresa con una pianificazione normativa chiara, applicabile e precisa che permetta il raggiungimento dell’unico obiettivo comune per tutta la comunità, e cioè il miglioramento delle condizioni di vita delle persone nel rispetto della salvaguardia dell’ambiente.
Damiano Belli